Il caso Uber: dall’Economia della Corporazione a quella della Reputazione. Un futuro già iniziato

 In Storie


I tassisti contro Uber, la startup che consente di utilizzare auto con guidatore.  Un fatto di cronaca che è lo specchio di quanto frena l’Italia sulla strada del rinnovamento, con una feroce battaglia corporativa contro un’innovazione tecnologica che potrebbe essere un’opportunità per tutti o quasi. Tutti gli utenti, tutti i conducenti disposti a fornire un servizio che richiede trasparenza, interazione con i clienti che esprimono un giudizio sulla qualità del servizio stesso. Ma il futuro già iniziato è il passaggio dall’Economia della Corporazione all’Economia della Reputazione. Ne ho scritto su CheFuturo!, collegando un po’ di puntini, dal guru di Harvard David Weinberger intervistato nel 2007 a Rachel Botsman e la sua bellissima conferenza (nel video qui sopra) su come la reputazione sia il valore più importante nella Nuova Economia, passando per una nostra piccola disavventura a San Francisco con i fantastici amici che hanno partecipato all’Italiani di Frontiera Silicon Valley Tour 2013

 “…La sfida Uber-tassisti, con il paralizzato imbarazzo delle autorità, ci coinvolge molto più a fondo e tocca il cuore dei problemi dell’Italia. Perché l’abitudine a difendere ferocemente interessi di un gruppo, un partito, un clan a scapito di quelli collettivi, fa parte di un modo di pensare settario e assai diffuso, in cui contano i diritti di parte e non quelli comuni, l’appartenenza e non il merito. E’ questo che mortifica il talento e frena i cambiamenti”…

Il mio articolo su su CheFuturo!

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