Dieci libri per iniziare il 2024 sfidando l’onda della Complessità… su un surf chiamato Curiosità
Dall’Intelligenza Artificiale al Metaverso, dalla musica alla letteratura alla passione civile, dieci libri (alcuni di amici di Italiani di Frontiera) per esplorare una modernità sempre più complicata, difendersi dalle Fake News, intercettare i talenti precoci… e iniziare il nuovo anno planando sull’onda della Complessità con un surf chiamato Curiosità. Con i migliori auguri di un 2024 felice e creativo, da Italiani di Frontiera.
SOLO UNO STRUMENTO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Fra i tanti libri su AI come non segnalare quello di un amico come Fabio Ferrari, fondatore a Modena di Ammagamma, sempre in prezioso equilibrio fra tecnologia d’avanguardia e rimandi alla cultura umanistica. In “L’Intelligenza artificiale non esiste” (Sole24Ore) con un titolo provocatorio Fabio esorta a considerare questo potente congegno di conoscenza e sviluppo per quel che deve essere: uno strumento di cui dobbiamo imparare a servirci, non un pericoloso soggetto di cui subire il potere. Lo fa raccogliendo spunti da dialoghi con fior di esperti (fra loro Federico Faggin, mentre Luciano Floridi firma la postfazione), senza rinunciare a un collegamento con la cultura classica, ricordando la figura mitologica di Talos, gigantesco automa a protezione di Creta dono del dio Efesto, in apparenza invulnerabile ma alla fine ucciso con un colpo nell’unico punto vulnerabile, metafora del primato dell’ingegno umano su congegni che sembrano sovrastarci.
UNA PASSIONE CIVILE PAGATA CON LA VITA
Certo sembra riduttivo definire “curiosità” il motore di una passione professionale e civile eccezionale come quello di una giornalista che ha sacrificato la vita per il coraggio di inseguire, scoprire e documentare tragiche verità, dando spesso voce e dignità ai più derelitti. In “Una madre. La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaia” (Rizzoli) , è la figlia Vera Politkovskaia con Sara Giudice a raccontare la figura di una reporter straordinaria che fu uccisa il 7 ottobre 2006, dopo aver firmato una straordinaria serie di reportage e libri scomodissimi per il regime russo, svelandone impietosamente retroscena che forse l’Occidente ha troppo a lungo finto di non conoscere, sino all’invasione dell’Ucraina.
LAVORO “INTELLIGENTE” SOLO CON UNA RIVOLUZIONE CULTURALE
In ” Si fa presto a dire Smart, La strada per lavorare in modo intelligente” (Guerini) Adele Nardulli imprenditrice e linguista, fondatrice dell’agenzia di traduzioni Landoor, ha esplorato da esperta il pianeta “Lavoro Intelligente”, rilevando come l’organizzazione del lavoro tradizionale sia a scadenza breve e per reggere il confronto con quanto si fa all’estero ed essere attrattivi per i lavoratori più giovani, che hanno esigenze diverse, è indispensabile e urgente un profondo cambiamento culturale nelle aziende. Cambiamento che passa dal controllo alla valutazione del risultato, con una flessibilità sia di spazio che di tempo. In un viaggio fra aziende che sono state pioniere in questo campo, il libro evidenzia come pratiche di lavoro «smart» possano non solo innovare il management ma garantire pure vantaggi competitivi alle aziende stesse.
PERCHE’ FATICHIAMO A LIBERARCI DELLE BALLE
Con “La scienza dell’incredibile. Come si formano credenze e convinzioni e perchè le peggiori non muoiono mai” (Rizzoli) Massimo Polidoro, giornalista cofondatore con Piero Angela del CICAP (Comitato Italiano per il controllo sulle affermazioni sulle pseudoscienze) esamina a fondo l’antico “bisogno di credere” come necessità di dare un senso alla realtà, oggi reso più evidente da tecnologie e social con la diffusione di fake news e teorie complottiste che “semplificano” una realtà sempre più complessa. Un percorso di conoscenza affascinante fra mille storie, che aiuta ad acquisire strumenti per valutare con occhio critico da scienziato l’infinità di informazioni, pronti quando è il caso a cambiare opinione di fronte a prove concrete, aggrappati a quella scialuppa di salvataggio (o… surf?) che è la curiosità.
FERNANDA PIVANO COME NESSUNO L’HA CONOSCIUTA
E’ la curiosità, mista a una dose di giovanile incoscienza, ad aver fatto cogliere l’occasione della vita a un ragazzo che di fronte a una figura storica della letteratura italiana alle prese con la propria complicata autobiografia, per le cui mani erano passati molti dei libri della sua formazione, si era sentito proporre: “Vuoi essere tu il mio assistente?“. E’ così che Enrico Rotelli (amico di Italiani di Frontiera, sul ponte fra Italia e San Francisco) ha raccolto in “Nanda e io. I miei anni con Fernanda Pivano” (La Nave di Teseo) il diario della sua straordinaria esperienza a fianco della scrittrice e traduttrice che per decenni ha fatto conoscere la letteratura americana agli italiani. In una galleria di incontri memorabili con figure storiche dell’arte e della letteratura (non tutte simpaticissime…) e un’infinità di aneddoti, sono la stima e l’affetto sempre più intensi ad aver segnato il singolare rapporto fra l’anziana intellettuale che tutti conosceva e il suo giovanissimo braccio destro, oggi giornalista e scrittore impegnato a proseguire (brillantemente) l’esplorazione del mondo letterario americano.
LA MUSICA UNA GALASSIA DA ESPLORARE INCANTATI
Sconsigliato a chi considera la musica solo un piacevole sottofondo, raccomandato ai curiosi dispersivi (come il sottoscritto) “Polvere di stelle. Dall’armonia delle sfere ai concerti negli stadi” (Mimesis) è un saggio impegnativo e incredibile, per profondità e ampiezza, di un autore di cui sono sfegatato fan: Alessandro Carrera, docente alla University of Houston, traduttore e massimo esperto di Bob Dylan. Dall’antichità alle leggende orientali, dalla cosmologia all’antropologia, Carrera spazia con una competenza sbalorditiva, tra riflessioni sulla musica popolare e quella d’avanguardia, sul Pierpaolo Pasolini musicato da Giovanna Marini come sul “pop esoterico” di Franco Battiato. Ricordando che è “la Musica creata da noi umani a imitazione dell’attrito degli astri nel cielo e per la quale dovremmo veramente essere grati a noi stessi”.
GUIDA ALLA SCOPERTA DI BAMBINI PARTICOLARI: I PLUSDOTATI
E se il pianeta da esplorare fosse quello del talento di bambini molto particolari… perchè straordinariamente intelligenti? Con “Plusdotazione e Talento. Cosa fare e non” (Erickson) Lara Milan (che Italiani di Frontiera anni fa ha affiancato in un evento internazionale sul tema, nella sua Vicenza) propone una guida rapida per insegnanti della scuola secondaria di primo grado, da vera pioniera di un settore che in Italia è assai arretrato rispetto ad altri Paesi, per una serie di pregiudizi che aggravano i disagi di questi bambini “diversi”, considerati da molti con sospetto, come se le loro capacità fossero frutto di genitori esaltati e non dote naturale. Lara esamina passo passo i segnali da intercettare dagli educatori, dall’irrequietezza agli eccessi di perfezionismo, sovraeccitazione e pure i sintomi depressivi, con lo scopo di affermare quel che dovrebbe essere scontato: questi bambini non sono un problema ma una risorsa, per la scuola come per la società. Ma è indispensabile saperli riconoscere e sapere come interagire con loro, fornendo stimoli e strumenti adeguati, di cui hanno non solo bisogno ma pure diritto.
PLANARE LEGGERI SULLA MODERNITA’ FRA TROPPI PALLONI GONFIATI
E’ stato l’avvento dei social ad archiviare la “modernità liquida” celebrata da Zygmund Bauman inaugurando un’era ancor più inafferrabile e volatile, dice Francesco Morace, sociologo (e vecchio amico) che con “Modernità Gassosa. Istruzioni di volo contro la sindrome del pallone gonfiato” (EGEA) si ripropone di esplorare questa nuova dimensione, che offre straordinarie opportunità alla libertà individuale ma anche enormi rischi. Un’esplorazione che fa tesoro degli insegnamenti di grandi maestri del passato e di ricercatori contemporanei che l’hanno ispirata, dalla sociologia alla filosofia, dalla psicoterapia alla letteratura. Se la volatilità di certezze e punti di riferimento crea ansia, cruciale, dice Francesco, è saper valorizzare in questa nuova dimensione la leggerezza, senza però diventare evanescenti, esorcizzando la tentazione di pompare il proprio ego, da veri palloni gonfiati, come tanti, troppi fanno grazie ai social netwwork.
IN UN MONDO COMPLICATO LE AVVENTURE DI UN PROF TRA SOGNO E REALTA’
Intrecciare con creatività in un romanzo le complessità del mondo contemporaneo, fra Metaverso e le mille incognite su una visione tradizionale della realtà che la fisica quantistica sta smantellando, non è roba di tutti i giorni. Ma con “Spirito liquido” (Manni) Paolo Vismara, “Italiano di Frontiera in patria”, giovane eccentrico docente (che tutti avremmo sognato per i nostri figli…) laurea in Scienze naturali e preistoriche, dottorato in Paleontologia, prosegue con la terza opera il suo percorso didattico-onirico, sulle tracce del suo alter ego, professor Vis Amai, il cui “Io” intima essenza umana, di notte si stacca dal corpo proiettandosi in una regione tra sogno e spirito… Lo scenario in cui si muove tra atmosfere simboliche è quello ispirato dal progetto Big History, per una pedagogia innovativa e non convenzionale, che si propone di offrire nuovi strumenti a ragazzi bombardati da sempre nuovi stimoli, con una visione globale della conoscenza in controtendenza rispetto alla frammentazione disciplinare della didattica tradizionale (qui il canale YouTube di Paolo, con le sue avvincenti affabulazioni).
CREARE MONDI NEL METAVERSO, CON UN TOCCO DA ARTIGIANI E ARTISTI
Nella complessità che affrontiamo, c’è una zona di convergenza di spazi virtuali interattivi che le nuove tecnologie hanno reso sempre più estesa e praticabile, facendola uscire dall’ambito della fantascienza: il Metaverso. E con “Metaverse Architect. Skillset per costruire altri mondi” (FrancoAngeli), due miei vecchi amici come Aaron Brancotti sviluppatore di Realtà Virtuale e pioniere sulla frontiera hi tech in Italia e Alessio Mazzolotti, regista e autore, soci in Fishbone Creek, hanno realizzato un manuale per professionisti alle prese con tool di modellazione, visori, grafiche 3D. Il valore di questa inedita guida sta però nel combinare con grande competenza il sapere artigianale nell’uso di strumenti con una ricerca che vuole ispirare la vena artistica di architetti del Metaverso, dando la parola a esperti dei vari campi che in questo universo si intrecciano e interagiscono: da trend e scenari dell’esperienza utente alle convergenze reale-virtuale, dalle nuove frontiere della narrazione al Transumanesimo. Combinare competenza tecnologica e sapere ispirato dall’Umanesimo è il modo migliore per affrontare la Complessità, con la fiducia di non doverla subire ma di esserne protagonisti… come ho scritto nella prefazione al libro, che Aaron e Alessio (quale onore) mi hanno affidato. Grazie!