Haappy Bday Ces! I 60 anni di Cesare Marino, antropologo degli indiani e scopritore di italiani del West

 

Con Cesare Marino sulla tomba di Carlo Camillo di Rudio. San Francisco 1 novembre 2010

No, non ha avuto bisogno di aspettare i consigli di Steve Jobs, per inseguire istinto e cuore. Lui l’ha fatto negli anni Settanta, decidendo subito dopo la laurea a Padova di dedicare la vita alla sua grande passione: gli indiani d’America. E un po’ indiano lo è per davvero: nel profilo asciutto, nello spirito. E nella mente, cosa che gli ha permesso di diventare negli anni uno dei più grandi esperti al mondo di nativi americani.

Oggi Cesare Marino, nato in Sicilia, trevigiano d’adozione trapiantato negli Usa, antropologo dello Smithsonian Institution, compie sessant’anni.

Sembra un gioco di parole, ma davvero con il suo spirito di frontiera, Cesare ha in gran parte … ispirato Italiani di Frontiera. Ha arricchito un percorso sulle orme di italiani di talento di un indispensabile ingrediente, le storie straordinarie di italiani nel West (che ho ribattezzato Italindiani)  da lui scoperte con ricerche talmente ostinate da sembrare maniacali. Un tesoro che ancora attende di essere valorizzato come merita, frutto di un lavoro micidiale, per profondità, competenza e tenacia. E mi ha fatto capire che il cuore di IdF era qualcosa di più di un percorso tra straordinari innovatori, toccando un aspetto più ampio che è proprio quello delle frontiere della mente, dello spirito necessario per abbattere barriere di stereotipi e consuetudini. E’ questo che accomuna inquieti esploratori e avventurieri di ieri a ricercatori e imprenditori di oggi.  Una sfida che oggi più che mai non ha bisogno di scenari esotici ma in un quadro globale va affrontata prima di tutto in patria. Recuperando quello spirito “di frontiera” che fa parte del dna italiano, di scopritori, viaggiatori, emigranti, anche se il nostro passato recente l’ha stupidamente appannato.

Una delle più grandi soddisfazioni, nel realizzare Italiani di Frontiera, è stata proprio quella di dare il meritato risalto ad un lavoro prezioso come quello di Cesare. Di godere della sua amicizia. E di aver condiviso persino un’avventura folle, come quella di inventarsi ed andare a realizzare a San Francisco nel novembre 2010 la celebrazione del centenario della morte del più straordinario dei personaggi da lui scoperti, Carlo Camillo di Rudio, Forrest Gump dell’Ottocento, il conte bellunese sopravvissuto a Little Bighorn.

Oggi dunque “nonno Cesare” si godrà il suo compleanno con figlia e nipote, nella sua casa in Virginia.

Haappy Bday Ces! Da tutti gli amici di Italiani di Frontiera. E grazie.

 

 

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