Giovanna Ceserani e il progetto di Stanford che mappa in digitale i diari dei viaggiatori del Grand Tour, con un tocco di Politecnico Milano

Pisana, laureata all’Università di Bologna, PhD a Cambridge e oggi Associate Professor al Dipartimento Studi Classici della Stanford University, Giovanna Ceserani è tra gli artefici di un inedito progetto di Digital Humanities: tecnologia digitale al servizio degli studi umanistici. Mapping the Grand Tour è un’elaborazione visuale dell’enorme mole di dati, documenti e diari di migliaia di viaggiatori inglesi che nel Settecento, come altri facoltosi europei, compirono il lungo viaggio d’istruzione in Italia.

La nuova sfida è quella di portare approcci Big Data e le possibilità di visualization offerte dalle nuove discipline del computer a contatto con gli studi umanistici. Questo tipo di visualizzazione ha svelato percorsi, intrecci e significati inediti dei dati, che non si coglievano in quella che prima era una raccolta in forma di dizionario.

Qui un articolo di The Economist, “Rewriting  History” in cui Giovanna illustra il suo lavoro.

Nel video, l’incontro informale di Giovanna con i giovani professionisti del Sud protagonisti dell’Italiani di Frontiera Silicon Valley Tour 2013, in cui racconta il suo lavoro e la sua esperienza nell’università californiana, fra suggestioni e intrecci fra culture diverse.

Il lavoro fa parte di un progetto più ampio, chiamato Mapping the Republic of Letters, a cui – chi l’avrebbe detto? – ha collaborato dall’Italia anche un prezioso amico di IdF, Paolo Ciuccarelli, fondatore e direttore scientifico del DensityDesign Research Lab del Politecnico di Milano, mentre la panoramica grafica è stata curata da Michele Graffieti, laurea allo stesso Politecnico, oggi visual designer a New York.