Capire l’Italia e gli italiani, da Londra: Antonio Caprarica storico corrispondente Rai, su IdF

Eccentrico, eleganza dandy,  a vederlo nei suoi servizi al Tg dalla capitale britannica,  commentando magari con ironia le vicende della casa reale, Antonio Caprarica, storico corrispondente Rai da Londra, sembra un po’ un gentiluomo distaccato, d’altri tempi. Incrociato ad Assisi, in occasione del bellissimo 21Minuti, passerella di speaker di livello internazionale, organizzata da Patrizio Paoletti con la sua fondazione e coordinata in passato da un grande amico di IdF, Gian Luca Bianco, Caprarica è stato sorprendente, rivelando come dietro un piacevolissimo conversatore che non disdegna all’occorrenza temi frivoli, scrittore capace di sfornare libri a ripetizione su temi storici, sociali e di costume, ci sia un giornalista di razza dalle solide basi intellettuali. Una chiacchierata sui temi di Italiani di Frontiera, dopo il suo intervento sul palco, si è trasformata in una lucida, chiarissima riflessione, che nel video qui sopra è riportata integralmente, sul alcune delle parole chiave di IdF. Capire meglio l’Italia e gli italiani stando lontani; l’emigrazione come preziosa conoscenza nel mondo globale;  memoria, senso della collettività,  legge come canonizzazione del rispetto per l’altro, tutti punti di forza della società inglese, che sono purtroppo punti deboli della convivenza in Italia. Spetta ai più giovani superare questi limiti, ridefinire l’identità italiana, riscoprendo l’importanza di saper sognare un mondo migliore, dice Caprarica. Mentre a noi tocca il compito di non disperdere questo patrimonio: non trattenendoli dal vivere esperienze importanti all’estero bensì creando le condizioni per  un ritorno, offrendo loro opportunità adeguate in patria. Partire per scoprire il mondo e soprattutto se stessi. E poi tornare, come diceva Renzo Piano