Airbnb, Novedge, Mashape, Google, Mind the Bridge: il giorno più lungo del Silicon Valley Tour
Benvenuti nella New Economy della condivisione e della reputazione…
Il “giorno più lungo” dell’Italiani di Frontiera Silicon Valley Tour 2014 inizia nella sede di San Francisco di Airbnb, uno dei più fenomenali successi degli ultimi anni con un sistema di condivisione di case e stanze che è arrivato a comprendere 550mila offerta in oltre 34mila città di 192 Paesi.
Per capire il valore di questo mondo, c’è una bellissima conferenza TED di Rachel Botsman : “La valuta della new economy è l’affidabilità”. E su questo è basato il modello della società di San Francisco che sta rivoluzionando il mondo dell’ospitalità, consentendo a chiunque di accogliere ed essere accolto a prezzo contenuto, facendo della Rete lo strumento di garanzia dell’affidabilità.
Ma quel che impressiona i partecipanti al Tour è lo strepitoso arredamento degli open space, un posto di lavoro che sembra riflettere la filosofia aziendale, che partita da un’idea fuori dagli schemi incoraggia a pensare controcorrente. Al punto da invitare i dipendenti a portare in ufficio i propri cani, nella convinzione che questo migliori il benessere generale!
Nata da due ragazzi arrivati a San Francisco per creare una startup… senza sapere bene cosa fare, che avevano scoperto come la loro stanza libera avesse un valore, quando gli hotel della città erano tutti esauriti, la società davvero spinge a credere “nell’impossibile”, perché erano in molti a scommettere che non fosse possibile far aprire le proprie case a persone di tutto il mondo, con culture e mentalità diverse. Come invece è successo.
A IdF riesce un altro colpaccio. Di corsa a pranzo a due passi da Airbnb, è un altro Italiano di Frontiera che lavora a due passi a a raggiungerci, con tanto di speech davanti ai panini, con alle spalle… le immagini sul grande schermo di Juve-Benfica (finita male…). E’ Franco Folini, uno deo i miei migliori amici di San Francisco, fondatore di Novedge, una delle prime storie raccolte nella Baia all’inizio di IdF nel 2008 e prezioso partner nell’evento 2010 dedicato al centenario di Carlo Camillo di Rudio, (conte bellunese sopravvissuto a Little Bighorn e sepolto a San Francisco) che avevo rivisto pochi giorni fa assieme a Silvia Giordani.
Beh se la prestazione dei bianconeri è stata deludente, i tre minuti di Franco sono stati da incorniciare. Spiegando come una azienda con una dozzina di dipendenti possa essere leader mondiale in un settore (vendita online di software per la progettazione), di come il blog aziendale serva ad affermare competenza e tenere agganciati clienti che gli acquisti li fanno ogni due anni, di come i momenti di crisi siano grandi opportunità, come è accaduto a Novedge che solo quando il mercato ha vacillato ha ottenuto di poter vendere i prodotti top del settore che prima snobbavano la sua azienda.
Panino, birra, un abbraccio a Franco e si riparte per una delle tappe più attese: Google! Ci sono stato ormai quattro o cinque volte ma è sempre runa scoperta passeggiare nel campus e vederlo attraverso gli occhi di compagni di viaggio diversi. L’atmosfera rilassata, la conferma che qui si lavora magari moltissimo ma senza un orario preciso in base ad obbiettivi… e all’idea che i manager qui intervengano sui sottoposti oso quando questi hanno problemi, per risolverli, fa scappare a uno di noi una battuta: “In Italia succede il contrario, il superiore interviene SOLO per crearli, i problemi…”.
Passiamo di nuovo davanti alla piscina di cinque metri per due corsie, con l’acqua che scorre… e una bagnina che sembra fare il lavoro più facile e noioso del mondo, c’è il tempo per provare su schermo gigante Google Earth a trovare la strada di casa. Ma anche a Google, come a Yahoo, i contenuti della conversazione con la nostra guida devono restare top secret.
Si parte di nuovo per il cuore di San Francisco. Per incontrare due amici speciali di Italiani di Frontiera, che ha raccontato tappa per tappa dall’inizio la loro bella avventura. Marco Palladino e Augusto Marietti, fondatori di Mashape stanno giocando a calcetto quando arriviamo. E un po’ mi commuove pensare che oggi abbiano aperto un ufficio in una ex banca, con tanto di due caveu nella prestigiosa Montgomery Streeet a due passi da quello che fu l’ufficio di Amadeo Peter Giannini fondatore di Bank of America, una storia più volte raccontata da IdF e della quale Augusto e Marco sono orgogliosissimi. Al punto da tenere una foto di Giannini sulla scrivania.
L’energia e la determinazione di Marco che ci accoglie lasciano tutti di stucco. Mashape, diventata un marketplace di successo per gli sviluppatori sta crescendo, ha fior d’investitori, ha una nuova sede da decine di migliaia di dollari, è nella posizione di tante altre aziende della Valle: contendersi e trattenere i migliori talenti del software. Cresce ma di fatto ancora su una scommessa economica, visto che ancora non crea un utile. E la descrizione della vita “da startuppari”, dare tutto, puntare a volte sulla disperazione per creare link e opportunità è davvero impressionante.
Giornata finita? Macchè! Al tramonto in pieno centro birra aperitivo in uno dei gangli vitali del ponte fra Italia e Silicon Valley: Mind the Bridge, con un altro vecchio prezioso amico di Id: Marco Marinucci. Anche Marco riesce a colpire gli imprenditori del tour inchiodati dal suo speech malgrado sia la fine di una giornata davvero affascinante ma massacrante. A stupire, dicono, è la semplicità con cui racconta cosa MtB sia riuscita a realizzare, diventando palestra per innovazione e startup non solo dall’Italia, una delle due realtà riconosciute dall’Unione Europea n questo ruolo (incredibile quanta strada è stata fatta da quell’edizione 2008 a Venezia, in cui io ero appena tornato dia sei mesi californiani…), dando concretezza a idee di business in un ambiente spietatamente competitivo come Silicon Valley. E forse qualcuno dei nostri imprenditori tornerà presto a Mind the Bridge…