Con Enzo Carrone a Stanford, poi visita a Google guidata da Stefano Menti. E sorpresa a cena…

IMG_9074 “Sembra di essere al Truman show, tutto così bello e pulito… magari c’è un fondo disegnato, con una porticina…” L’esordio dell’Italiani di Frontiera Silicon Valley Tour alla Stanford University in una giornata con un cielo di un azzurro irreale e un sole che spacca non poteva iniziare meglio. E davvero il commento di uno degli imprenditori bresciani che partecipa al Tour dà l’idea della suggestione del campus. Il primo speech,  con Enzo Carrone, ingegnere e fisico che lavora all’acceleratore di particelle, lascia tutti sbalorditi. Per la capacità di Enzo di combinare a ritmo serrato suo percorso professionale d’eccellenza con temi scientifici e valori di Silicon Valley, preziosi per guardare con occhio attento ma pure disincantato a questo luogo. Dove si investe non sulle buone idee ma nella capacità delle persone di sviluuppale e farne business, dove avere relazioni e network, dunque pure amicizie preziose, è un titolo di merito professionale. E dove condividere senza paura di farsi rubare le idee è la regola. Perché appunto non l’idea in sé ma chi la sa sviluppare è il vero valore. Ma Enzo ha anche avuto parole toccanti, per Italiani di Frontiera. Elogiando lo sforzo che facciamo per rafforzare questo ponte fra Italia e Silicon Valley.  Mi sono ritrovato assieme a Paolo Marenco in una slide della sua bellissima presentazione. Io e Paolo non abbiamo avuto finanziamenti ma una visione, ha detto Enzo. Aggiungendo che quel che costantemente raccontiamo fa amare ancor piu’ l’Italia a chi l’ha lasciata… Grazie, io mi sono commosso.

Prima foto di gruppo: a Stanford, con Enzo  Carrone.

Prima foto di gruppo: a Stanford, con Enzo Carrone.

Enzo ha davvero lasciato il segno, un’occasione per andare a rivedere la bella intervista registrata con lui al nostro primo incontro, durante il primo Italiani di Frontiera Silicon Valley Tour nel 2011. Foto di gruppo, lunch nella fantastica mensa. E shopping forsennato nel grande store… Ma prima di partire poteva mancare una visita alla chiesa di Stanford, raccontando la storia dell’Università e del contributo dato da maestranze veneziane a quell’edificio? IMG_9093   Partenza per Google, Mountain View. Ad accoglierci Stefano Menti, vicentino, Global lead, Cloud Online Sales del colosso della ricerca online. Google non assume solo ingegneri informatici, ricorda Stefano (rispondendo ad una domanda arrivata online al nostro gruppo dagli studenti dell’ITI Fermi di Desio, che è stata la scuola di Massimo Banzi). Perché se nel quartier generale (una quarantina gli italiani) sono moltissimi gli sviluppatori, a livello globale sono ancora di più i professionisti (da tutto il mondo e con un’età che raramente tocca i 40), che si occupano di sviluppo del business e delle vendite, per un’azienda che oggi gestisce enormi profitti dalle inserzioni collegate alla ricerca.

Nella mensa principale di Google, Mountain View, con Stefano Menti

Nella mensa principale di Google, Mountain View, con Stefano Menti

Campus come sempre suggestivo, colori pastello ovunque, una puntata nella grande mensa dove ogni settimana si celebra l’incontro “Grazie a Dio è venerdì” in cui tutti i dipendenti possono rivolgere domande direttamente a Sergei Brin e Larry Page, fondatori di Google, e al loro top management. Piccola curiosità, per motivi di praticità l’incontro si svolge… di giovedì! I benefit per chi lavora a Google non si contano, visto che le aziende devono disperatamente attirare i bravi sviluppatori che da un giorno all’altro possono trovare offerte più vantaggiose. Un problema avere una mensa con ogni ben di Dio gratis, si rischia di metter su chili… e allora i colori pastello vengono usati anche per indicare l’apposto calorico delle pietanze scelte…

Foto di gruppo nel campus di Google con Stefano Menti

Foto di gruppo nel campus di Google con Stefano Menti

Altra foto di gruppo, si riparte. Ma non è ancora finita. Perché con  noi a cena al ristorante giapponese di Redwood City c’è pure Pancrazio Auteri, veterano siciliano delle tecnologie digitali per la tv (TvBlob, TiVo) che in poco minuti prima di mangiare acconta la sua nuova avventura con ContentWise, startup di cui è CTO che mira a perfezionare la selezione di contenuti personalizzati per gli utenti, con importanti accordi in via di definizione con alcuni dei più grandi broadcaster europei, sulla base di una tecnologia sviluppata al Politecnico di Milano, dove Pancrazio si è laureato. Un grande onore, vedere che sono a volte gli Italiani di Frontiera a raggiungere noi per raccontarsi. E la nostra aventura è appena cominciata…

Pitch al ristorante giapponese: Pancrazio Autieri racconta la sua nuova avventura nel campo digital tv

Pitch al ristorante giapponese: Pancrazio Auteri racconta la sua nuova avventura nel campo digital tv