Cinquant’anni fa il primo personal computer stupiva New York. Era italiano, la P 101 “Perottina” Olivetti

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Steve Jobs aveva dieci anni quando  nello stand Olivetti del BEMA di New York, il salone dell’elettronica,  il pubblico trascurando le macchine da scrivere si mise a cercare incuriosito il fascio di cavi che di sicuro collegava quella macchina grande come una telescrivente a un “computer-armadio” nascosto chissà dove… perchè quella macchina da tavolo veniva presentata come un computer!

Il 14 ottobre 1965 fece il suo esordio pubblico quello che è considerato il primo personal computer la P101 Olivetti, ribattezzata  “Perottina” poiché era stata realizzata da un manipolo di “ingegneri folli” capitanati da Pier Giorgio Perotto, una storia che viene spesso rievocata nelle conferenze Italiani di Frontiera. E alla quale La Stampa  ha dedicato un bell’articolo.

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Tutta la storia della leggendaria P101 è raccontata nella pagina di storia del sito di Olivetti

Eccone un estratto. “…Perotto comincia pensare, come scriverà in seguito, a “una macchina nella quale non venga solamente privilegiata la velocità o la potenza, ma piuttosto l’autonomia funzionale”; una macchina di dimensioni ridotte per stare in ogni ufficio, dotata di memoria, flessibile, semplice da usare, programmabile. In pratica, i concetti base del prodotto sono molto vicini a quelli di un personal computer.. . nella primavera del 1964 può iniziare lo sviluppo del prototipo definitivo, in azienda ben presto battezzato come “la Perottina”

…Tutto il personale della divisione viene trasferito a una nuova società, la Olivetti-General Electric; tutto, tranne Perotto, che con due fidati collaboratori resta in Olivetti. Perotto racconterà che in quell’occasione fece di tutto per dare di sé l’immagine del “progettista riottoso” e risultare non gradito alla nuova proprietà (General Electric): a ragione riteneva che gli americani, orientati alla grande informatica, non avrebbero mostrato interesse per il suo piccolo calcolatore e avrebbero cancellato il progetto. Ottenuto di restare in Olivetti, Perotto e il suo piccolissimo gruppo, “dimenticati” dalla struttura aziendale, possono operare in piena libertà e verso la fine del 1964 completano il prototipo della P101…

…Su suggerimento di Elserino Piol, la presentazione del prodotto avviene sul mercato americano; l’occasione è la grande esposizione dei prodotti per ufficio, il BEMA, che si tiene a New York nell’ottobre 1965…
…Esposta in una saletta del BEMA, la P101 diviene rapidamente l’attrazione principale dell’esposizione, oscurando gli altri prodotti meccanici della Olivetti…”.

Oltre che fucina di straordinaria innovazione, come ricordato anche nel libro “Italiani di frontiera. Dal West al Web: un’avventura in Silicon Valley” la Olivetti è stata pure il trampolino di lancio per tanti protagonisti di questo progetto incrociati a Silicon Valley, come ricorda questo post pubblicato nel 2010, nel cinquantenario della morte di Adriano Olivetti.

Qui invece l’intervista 2008 realizzata per Reuters a Laura Olivetti, presidente dell’omonima fondazione.