Amici di IdF: assurdo mettere limiti a Internet, dice Cory Doctorow, guru canadese del web

Pretendere di imporre ai siti di servizi Internet di filtrare i contenuti pena sanzioni è impossibile e sarebbe un colpo mortale per il futuro della Rete. E i Paesi che adottassero misure del genere si autoescluderebbero dal dialogo culturale del XXI secolo.
E’ il parere di uno dei piu’ celebri guru del web, Cory Doctorow, incontrato nei giorni scorsi a Milano, dove e’ stato ospite di Meet the Media Guru, iniziativa promossa da Maria Grazia Mattei, che annoveriamo tra gli Amici di Italiani di Frontiera. Come Cory, al quale abbiamo illustrato brevemente questo progetto, al termine di unintervista per Reuters.

AGGIORNAMENTO – Di seguito, il testo integrale della chiacchierata di straordinario interesse con Cory, su temi disparati.

LIBERTA’ DI INTERNET – Un paio di questioni da considerare… è il costo di affidare a mediatori di Internet la responsabilità (dei contenuti), un colpo mortale a nuovi serivizi Internet. E’ praticamente impossibile che vigilino sul rispetto dei diritti d’autore, sarebbe la fine di blogger, movable type, Gmail, di ogni servizio di contenuti utenti e messaggeria. Il sistema sarebbe troppo costoso da gestire. Problema di legge internazionali in vigore dal 1996, firmate tra gli altri Paesi dall’Italia che libera gli intermediari da responsabilità.
Riscrivere quei principi oggi, mentre vediamo la nascita di nuovi servizi innovativi, abbiamo ogni tipo di creativi che si stanno diffondendo nel mondo… è dire essenzialmente: “Non ci importa il futuro, vogliamo difendere il passato”. Letale non solo per l’innovazione nelle aziende ma anche per le future generazioni di creativi.

COPIARE PER CREARE – Perchè la creatività comporta copiare e rielaborare. Se andate a Firenze trovate copie del David in ogni angolo, perchè per centinaia di anni ogni singolo scultore ha imparato a diventare tale copiando il David. Ora, se andate al museo trovate il divieto di fotografare … una profonda ignoranza su come nasce la creatività… quando i Beatles hanno iniziato, hanno preso canzoni conosciute suonandole per i loro amici in un garage e nessuno per le strade di Liverpool li ha perseguiti. 
Oggi i creativi non suonano in un garage ma in camera da letto per i loro amici su Internet e dire a questi creativi: “siete dei ladri e dovete smettere di copiare”, pensare che la creatività sia il dito di Dio che scende dal Cielo a toccare il tuo cervello per illuminarti … senza l’influenza di nessun altro… impedire di copiare è essenzialmente dire ai creativi di domani: potreste non esistere. I Paesi che adotteranno queste restrizioni sono quelli che non parteciperanno al dialogo culturale del 21 secolo.

FILTRARE INTERNET – Bullismo e discorsi violenti sono reati e si deve continuare a fare quel che si è fatto sinora: trovare i responsabili e perseguirli. E credo sia giusto chiedere a chi ha diffuso quei contenuti di rimuoverli. Ma aspettarsi che ci sia un filtro preventivo, che un avvocato di Google veda tutti i video, decidendo cosa è giusto e cosa no, sarebbe folle. Non funzionerebbe, farebbero sbagli, puniremmo innocenti lasciando liberi dei colpevoli. Per non dire che non ci sono abbastanza ore di avvocati da adesso alla fine del mondo per vedere tutti i video pubblicati su YouTube.

RAZIONALITA’ E DIFESA DAI PERICOLI – Un esempio, il terrore della pedofilia, in Gran Bretagna. Ci sono stai esempi orribili. Ma il tempo che occupano nella nostra immaginazione è inversamente proporzionale alla realtà degli abusi sui ragazzi. Che nella vasta maggioranza riguardano figure che sono autorità per i ragazzi. Familiari, genitori, qualcuno della scuola o della chiesa. Così, per proteggere i ragazzi dovremmo insegnar loro a sfidare l’autorità ed è una cosa difficile da insegnare se tu stesso sei un’autorità. … ma è questa la cosa che consente a certe persone di commettere abusi: i ragazzi sono abituati ad obbedire alle autorità…quasi ogni caso di abusi coinvolge qualcuno che ha su di loro un’autorità. Concentrando praticamente tutte le nostre energie sugli estranei, non li proteggiamo dal pericolo principale che hanno davanti, li impauriamo molto per qualcosa che quasi sicuramente non dovranno mai fronteggiare, è del tutto arretrato. E il terrorismo è un altro esempio. in Gran Bretagna gli si dedica molta attenzione. Ma tutti gli attentati hanno causato meno vittime degli incidenti stradali lo scorso anno. Non dico non ci siano (attentati), mia moglie doveva essere su uno dei treni saltati (a Londra). 
Ma se si ha un milione di sterline per la sicurezza pubblica, (si dovrebbe) spendere la maggior parte di risorse ed energie in sicurezza stradale, rifiuti tossici e milioni di altri modi in cui le città uccidono i propri citttadini. Lasciando una piccola parte per terrorismo. E’ un modo molto più razionale di affrontare e limitare i pericoli.

SAPER AFFRONTARE IL RISCHIO – Il rischio più grande è che quando dici alla gente in genere e ai giovani in particolare che il pericolo va affrontato pensando a quanto terribile è se diviene realtà, non a come realisticamente si concretizza, confondi la loro capacità di capire d’intuito il rischio. E chiunque ne capisca di assicurazioni, finanza, scommesse ogni campo in cui è compreso il rischio, vi dirà che sapere come si concretizza è il primo più importante passo per saperlo affrontare. Così, senza sapere come si verifica realmente un pericolo, non hai modo di restare al sicuro. In questo modo noi rendiamo tutti molto meno sicuri quando diciamo loro che devono preoccuparsi di pericoli qualsi impossibili e di ignorare quelli che corrono quasi ogni giorno.

PAURA, POLITICA E TECNOLOGIA – Puoi sempre ottenere voti, dalla paura. Ma non e’ una buona politica. E’ una politica che punta al fallimento. La tecnologia e’ importante per ribilanciare i poteri tra governo e popolo. I politici devono sapere che sono controllabili tecnicamente dal popolo.

ECONOMIA E TECNOLOGIE – Le tecnologie hanno ridotto il costo di azioni collettive… possiamo liberare capitali in settori che ne hanno bisogno. L’esempio di Twitter (social network di microblogging): non ha dovuto investire in sistemi operativi, database, script. Ha potuto (concentrare le risorse) su servizio e banda larga. Il mercato seleziona ma e’ sempre successo. E perche’ Microsoft dovrebbe godere di protezioni che Olivetti non ha avuto?
Ma l’esempio principale che l’economia dovrebbe prendere da Internet e’ il fallimento. Farne molti a poco costo. Sviluppare un prodotto, lanciarlo e se non funziona e si fallisce, passare a fare altro.

EMIGRATI PROTAGONISTI – Non so dire quale sara’ il ruolo degli italiani nell’hi tech del futuro. Di sicuro sono convinto che nell’epoca del post nazionalismo e grazie al transnazionalismo di Internet, le popolazioni della diaspora (di emigrati da un Paese ad un altro) avranno un ruolo molto piu’ importante.

GIORNALI E INTERNET – (risposta a una domanda nel dibattito a Meet the Media Guru, mediateca Santa Teresa 6 marzo 2009) L’esempio di quel che non va fatto, nel rapporto fra carta stampata, e’ stato il New York Times. Ha speso una fortuna per digitalizzare il suo enorme archivio storico. Ma ha deciso di consentirne l’accesso solo a pagamento, lasciando gratuiti in Rete solo gli articoli delle ultime due settimane, che poi hanno piu’ indirizzi ciascuno. Il risultato e’ che per un qualsiasi argomento di ricerca, in Rete compaiono articoli storici gratuiti di Bbc, Cnn e altri. E non del New York Times. Escluso dai motori di ricerca, con pezzi con piu’ indirizzi difficili da reperire: un immenso archivio tagliato fuori. Mentre con le sole inserzioni automatiche di Google nella ricerca, avrebbe fruttato decine di milioni di dollari.

1 Comment

  • paolo on 21 Dicembre 2009

    …chi avrebbe detto che grazie al Blog di Cory l’America scopre , 40 anni dopo, Prisencolinensinaiciusol…del vecchio Adriano, come antesignano del Rap…….potenza del Web

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