Possibile? Possibile che le storie di connazionali che sfidarono nei secoli scorsi la frontiera del West siano d’ispirazione per noi, oggi, per sfidare una frontiera, quella della Complessità, che l’Intelligenza Artificiale ha reso ancor più indecifrabile?
E’ quanto propone “
Frontiere. Lezioni sul futuro dagli italiani del West”, lo spettacolo che dopo l’esordio nel bellissimo monastero di Astino, Italiani di Frontiera riporta ora in scena
giovedì prossimo 7 novembre alle 18 a Bergamo, nell’ambito del festival
Produzioni Ininterrotte di Crespi d’Adda, in una sede prestigiosa come il
Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo EnricoCaffi, che dedica una splendida esposizione permanente alla collezione di manufatti di nativi americani raccolta da
Giacomo Costantino Beltrami, esploratore bergamasco giunto nel 1823 dopo un’incredibile avventura alle sorgenti nord del Mississippi, la cui storia fa da filo conduttore al racconto dello spettacolo.
A ispirarlo, l’eccezionale lavoro di ricerca di
Cesare Marino, curatore del diario di viaggio di Beltrami, antropologo allo
Smithsonian Institution di Washington e autorità mondiale nel campo dei nativi americani.
Beltrami seppe “vedere” quel che gli altri non vedevano, con la sensibilità di comprendere cultura e doti artistiche dei nativi americani che esploratori e pionieri consideravano esseri inferiori da sterminare o civilizzare a forza, documentandone usi, costumi e la grande spiritualità. Incompreso dai contemporanei in patria e oltreoceano ( dove solo dopo la morte gli venne intitolata una contea nel Minnesota), ispirò con la sua opera grandi scrittori, che ne attinsero a piene piene mani, come James Fenimore Cooper, autore di “L’ultimo dei Mohicani”, classico della letteratura divenuto anni fa film di grande successo. E’ questa capacità da eccezionali visionari, capaci grazie alla cultura umanistica che si portavano dalla madrepatria di cogliere su quella frontiera quel che gli altri non vedevano, percorrendo strade inesplorate, incompresi e spesso disprezzati dai contemporanei come spesso accade agli innovatori, a caratterizzare i protagonisti dello spettacolo.
E oggi più che mai, suggestioni ed emozioni da storie di ieri possono aiutarci a immaginare un domani non da esorcizzare ma da vivere da protagonisti.
“Frontiere. Lezioni sul futuro dagli italiani del West” all’esordio nel monastero di Astino
In scena alla tastiera Alessandro Pavesi, all’arpa Adriano Sangineto, in procinto di partire per una tournèe proprio nel West americano!
Grazie per questa opportunità a
Giorgio Ravasio direttore del festival, a
Marco Valle direttore del museo e a
Damiano Airoldi, amico impagabile che con la sua
MMN ancora una volta sostiene l’avventura di Italiani di Frontiera.
Ingresso gratuito ma occorre registrarsi al museo (a questo indirizzo mail:
infomuseoscienze@comune.bergamo.it), con la possibilità di un eccezionale prologo, una visita guidata (alle 17) alla fantastica collezione Beltrami.
Giacomo Costantino Beltrami nel ritratto esposto al museo Caffi